Il primo viaggio in Italia del 1956 segna un'altra era nell'itinerario di Anikushin: disegni, appunti, annotazioni, confronti in quel periodo. Una stagione già annunciata nell'essenziale di quanto l'ha preceduta e insistente nelle aurore successive. Una lunga meditazione. Un'altra intensità. Tratti e ritratti. La ragione temporale. La ragione pragmatica. Gli avvenimenti e i loro effetti, gli eventi. Ciascuna volta per l'altra scrittura. E per il suo compimento. Ora, Anikushin viene in Italia con gioia. Quasi per un'altra alba. Ormai notissimo in ciascun angolo del pianeta ... Anikushin va verso quella luce che consente d'intendere.
Armando Verdiglione, dal volume Artisti
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