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L'ereditą del Maestro
di Alekseij Lazykin
Ciascun maestro è degno di rispetto e di riconoscenza perché è in grado di aggiungere ancora un contributo ai tesori dell'umanità.
Rostislav Nikolaevich Barto, pittore e grafico, possedeva tali qualità. Aveva anche altri talenti – per la musica, il teatro, la letteratura – non espressi appieno a causa della brevità della nostra esistenza. Ma occorre delimitare il campo della propria attività creativa per avere successo in quello prescelto.
Il fratello di Rostislav, Pavel Nikolaevič, è un famoso scrittore di libri per ragazzi. Con il suo aiuto, fu organizzata una mostra riuscitissima nella Casa del letterato.
In Barto, poesia e l'arte plastica risuonavano in un unico accordo. In linguaggi differenti: solo per la bellezza. Occorre ringraziare anche la vedova dell'artista, Larisa Petrovna Galanza, per avere conservato con abnegazione e amore le opere di Barto.
Noi contemporanei non sappiamo cosa resterà di questo o di quell'artista, di questa o di quella tendenza. Ci si rivolge ai creatori del bello secondo il livello di cultura di una società. Negli ultimi tempi la MOSCh apre mostre su mostre. E s'incomincia a delineare un chiaro panorama della creazione degli artisti moscoviti di generazioni differenti.
È difficile, in una breve nota, caratterizzare la complessa creazione filosofico intellettuale di Rostislav Barto. Egli ha un sottile fascino poetico e quel tratto plastico per mezzo del quale non si constata un fatto per se stesso, ma lo si trasforma nel tesoro di un elemento artistico. Volendo dire, in breve, i temi, i materiali e i modi dell'arte di Barto possiamo riassumere così: si tratta di pittura a tecnica mista degli anni venti trenta, di litografia, negli anni quaranta, acquarelli, negli anni cinquanta e per l'ultima tappa creativa, gli anni settanta, del rinascere dei principi poetici degli esordi su una base contemporanea.
Barto non si accontentava una volta per tutte di un procedimento acquisito, cercava e trovava nuove forme per intendere. E con la sua opera, lo spettatore trova la musica e l'arte. [...]
(da “Moskovskij Chudoznik”)
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