La mia pittura
di Alekseij Lazykin
Non mi fermo a quanto ho raggiunto. Non ripeto il procedimento, il linguaggio, lo stile usato una volta.
Là, oltre le montagne, c'è un'altra valle. E là sono spinto a andare. Ma appena la raggiungo, già mi viene a noia.
Cambio stile e cambio io stesso.
Non mi fermo. Vado con il tempo. Per questo io sono molti artisti – artisti amici e fratelli, maestri nuovi e antichi.
In ciascuna mia opera l'istante è differente. Molto dipende dalle belle giornate e dalle stelle. Se fa caldo e c'è il sole, dipingo con urgenza e con sicurezza. Basta, però, che respiri l'aria del nord, o che in questa parte del pianeta faccia molto freddo, e io non creo più.
Sono portato a creare al sud, in Crimea o in Italia. La creatività, infatti, viene dalla Grecia, da Bisanzio, dall'Italia.
In Russia, la pittura fiorisce ogni tanto, per questo nel passato gli artisti russi hanno lavorato a Roma, a Napoli, sul lago di Como.
La pittura è la mia vita.
Potrei dipingere anche in eterno, se la vita fosse eterna.
Farò in tempo a terminare le mie opere? Morandi era in grado, con un solo colpo di pennello, di risolvere il problema dell'interezza: per questo lo ammiro.
Terminare l'opera non vuol dire avere la meglio sull'opera.
L'odierna compiutezza è l'improvvisazione, tesa come la corda dell'arco. Ecco: la freccia, cioè il pennello, vola e colpisce nel centro. Questa maestria la possedevano i giapponesi, Picasso, Matisse e Rostislav Barto. Ma facevano il loro mestiere.
Nell'avvenire, il valore di una cosa artistica sarà la cosa stessa anche nella sua incompletezza... e già s'intravede nei tratti di penna e nei bozzetti degli artisti contemporanei.
Un bozzetto è più prezioso di un dipinto.
Il funambolo pare in procinto di cadere, ma non cade, esibisce la sua arte sul bordo. L'artista deve camminare sul filo della sua creazione, senza cadere né a destra né a sinistra.
Non c'è arte "di sinistra" o arte "di destra".
C'è l'Arte.
Ma non sempre viene riconosciuta, sopra tutto dai contemporanei.
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