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Vedute di Roma. Arco di Costantino

Arco di Costantino

tempera su carta,
cm 50x70
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Nudino

Nudino

tempera su carta,
cm 70x50
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Vedute di Roma. Foro di Traiano

Foro di Traiano

tempera su carta,
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Nudino appoggiato

Nudino appoggiato

tempera su carta,
cm 50x35
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Nudino acquarellato

Nudino acquarellato

tempera su carta,
cm 70x50
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Contributi di critica

 

Arturo della Vedova

Prefazione in Saverio Ungheri,
Proposta di un manifesto per un progetto d'arte metapsichica, 1970


Anche l’uomo della strada, incontrando Saverio Ungheri o le sue opere, percepisce immediatamente che questo artista “sente” tutto l’universo e ogni oggetto, anche il più apparentemente inerte, come una realtà che vibra, pulsa, palpita. Tutto il mondo parla
e ascolta. È un immenso gioco di energia.
Ogni essere, pur individuo e diverso, è vitalmente collegato con tutto l’esistente in un continuo flusso dinamico.
Di qui l’entusiasmo per il cosmo di Saverio Ungheri, il suo robusto senso di una procreazione permanente, di una maternità generativa che è delitto conculcare.
E di qui ancora la sua appassionata sperimentazione di nuovi moduli artistici: il recupero
di materiali poveri e quotidiani, inseriti in opere “pulsanti, che si muovono, si illuminano, emettono suoni.
Oltre il pennello, il bulino, lo scalpello, l’artista è continuamente costretto alla soluzione geniale di problemi tecnici, acustici, meccanici. Le sue abilità creative devono ampliarsi per poter esprimere più pienamente questa sensazione di “pan-energhéia”, che tutto è energia.
Ma insieme, e proprio per la stessa ragione, si avverte nelle sue opere il senso dell’effimero. Il movimento programmato può essere facilmente interrotto.
Basta premere un pulsante. Tutto il mondo sensorio, infatti, non è che apparenza
o immagini virtuali programmate. Ogni essere vivente è un nucleo di pura energia che riceve, attraverso le capacità sensorie di cui è dotato, il programma espresso in simboli. Sono queste capacità sensorie che, quasi comune trasformatore di corrente, traducono
i simboli del programma in corrispondenti immagini dell’universo e le proiettano all’unisono con gli altri nuclei viventi su un unico schermo sferico che è lo spazio, inventando,
per necessità di progressione, il tempo. Tutto questo, Saverio Ungheri ce lo dice con
le sue opere. È un’elaborazione teorica e poetica, sono intuizioni vivacemente stimolanti
di questa sua originale e interessante ipotesi sull’essere come “pan-energhéia”, la cui attualità è superfluo sottolineare.
È infatti di tutta evidenza quanto questa visione artistica corrisponda in maniera suggestiva alle più recenti teorie fisiche sull' atomo, il nucleo, la materia e l' antimateria, l' equivalenza tra massa ed energia.

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