RODOLFO GATTAI
GLAUCO CAMBON
BERT W. MEIJER
UMBERTO BALDINI
MANLIO CANCOGNI
ELENA LOMBARDO
ANTONIO PAOLUCCI
LUISA BECHERUCCI
RAFFAELLA DE GRADA
PIER FRANSCESCO MARCUCCI
ROBERTO SALVINI
RAFFAELLO BERTOLI
MASSIMO DI VOLO
MILENA MILANI
PIER CARLO SANTINI |
PAOLO GESTRI 1993
Volti antichi emersi dal tempo La suggestiva pittura del fiorentino Roberto Panichi, teorico d'arte del tutto originale Si sta svolgendo da "Valiani" (chiusura il 31 marzo) la bella rassegna di Roberto Panichi, artista fiorentino teorico dell'arte, autore che offre soluzioni pittoriche del tutto autonome. Egli propone infatti un'arte modernamente figurativa i cui echi provengono, sì, da molteplici manifestazioni del passato, antiche o recenti, ma echi che danno sostanza culturale alle sue proposte moderne. Nei risultati concreti tali segni appaiono peraltro evidenti, sicché risultano fin troppo facili certi accostamenti a epoche fra loro lontane e diverse. Eppure, siamo di fronte a un'arte omogenea, sorretta da uno stesso denominatore non solo tecnico, ma eminentemente spirituale che crea analogie e corrispondenze strettamente legate, ossia un'arte unitaria. Vediamo i quadri. Dietro i veli del tempo si manifestano antichi volti recuperati dalla memoria storica e offerti al visitatore mentre ancora sorgono al tempo presente. Le figure di Panichi si manifestano con discrezione, non invadono e non hanno interesse a sostituirsi alla mentalità rumorosa di oggi, mantenendo fra questa e se stesse un alone di mistero e poesia. Però, ce ne possiamo appropriare con raccolta meditazione, poiché ci sono emozionalmente vicine. Ebbene, questa medesima vicinanza al tempo che si vive, le rende tutte della stessa età: quelle "classiche" hanno gli stessi anni di quelle "bizantine", come quelle che sembrano sorgere dal Novecento storico. Sono figure assolute, perché Panichi ne toglie ogni contingenza specifica, salvando di ognuna la profonda umanità (esigenza sempre attuale) servendosi dei puri mezzi estetici, soprattutto del colore che è di grande e sorprendente novità. Mente le velature stabiliscono, anche sensibilmente, i confini fra contingenza e arte, le luci rivelano più specificatamente il senso pieno della vita là dove sono uniformemente distribuite o rivelano lo scatto d'arte che innalza l'uomo a una idea estetica metafisica, là dove colori di viva emozione si accendono improvvisi e creano anche in questo caso e altrettanto intuitivamente — un rapporto immediato fra l'io e l'essere.
|