Salvatore D'Addario
 
 
 

Contributi di critica

 

Achille Pace

… Il pittore D'Addario cerca la sua identità all'interno delle avanguardie. Una scelta molto difficile per la condizione regressiva del momento in cui viviamo, caratterizzando per necessità un comportamento formale di massimo equilibrio.

Il pittore ha fiducia nel futuro, ma come proiezione del presente, pur considerando il presente precario e incerto. Egli svolge un'operazione in progresso, in evoluzione, con misura e rigore. Tra caduta "informale" e "formativista", la sua natura di artista civile e il pensiero ha scelto l'essere, pur in un rapporto con la materia che guida, non si fa guidare.

Essendo un lirico, ciò che più conta per D'Addario è l'idea e non la materia; preferisce i mezzi spirituali più che quelli materiali. Leggero il "segno", alla fine di un lungo ed estenuante percorso, filtra dall'inconscio al pensiero e si deposita nella materia, senza indugiare, per fortuna, nelle secche del surrealismo, ma diretto e vitale scorre dall'idea all'azione, trasmettendo per sintonia, la interiore e trepida vibrazione dell'artista, la sua sognante e poetica immagine dello spazio…

1982