Salvatore D'Addario
 
 
 

Contributi di critica

 

Gisele Boulad

Esposizione delle opere del pittore Salvatore D'Addario

Salvatore D'Addario è nato ad Ariano Irpino; ha esposto in quasi tutta l'Europa, San Francisco, l'Italia, ecc. "Quest'anno – ci ha detto – è quello dell'Etrusco, sono stato invitato a rendere omaggio a questa arte a Brescia".

La sua pittura è contemporanea. Cerca di esprimere i sentimenti del mondo moderno e la sua realtà, con dei segni. La sua esposizione raccoglie da trenta a trentacinque opere.

Ci basta qualche istante per ritrovare nei disegni tracciati, i modelli che hanno ispirato l'artista. Il mare ne è il tema principale… il suo paese l'ispira più di ogni altra cosa. I suoi quadri sono strani, sono realizzati con cartoni pressati, sovrapposti fra loro fino allo spessore voluto e gli intonaci, dopo, d'un prodotto speciale che dà loro un lucido molto discreto. Il fondo, bianco serve costantemente da sfondo.

Sulle tele non si vedono che linee, disegni geometrici e tratti abili che mettono in rilievo i colori dominanti: il blu, poco giallo e rosso. I dettagli sicuramente non esistono. Così il mare è ridotto a una linea zigzagante. Isolati, ma riconoscibili, nonostante questa arte astratta, questi "segni" sono opere d'arte di grafismo. È vedendo il mare, le linee in rilievo, le vele, le corde che talvolta chiariscono i quadri, che si misura la distanza che separa la percezione estetica dalla realtà.

Lo stile richiama tutto alla linea, ad un disegno lineare. D'Addario va diritto all'essenziale. Come già ricordato, la priorità è data allo sfondo bianco. Il suo pennello corre sulla carta e lascia vedere la linea: rapida, precisa, affronta lo spazio… lascia giocare le linee e i vuoti. I quadri di D'Addario suscitano una sintesi di emozioni: abbiamo amato questa barca vagante sul mare, le sue vele che sono disegni geometrici, il sole in rilievo. O quest'altra composizione, un esagono il cui contorno è tracciato in blu e un pescatore con una linea (la canna da pesca è un tratto curvo in nero)... O ancora questa poltrona in riva al mare, di fronte al sole (in rilievo), ecc. Appena il colore è dato, in questi disegni si vede sorgere uno spazio cosmico.

Una impressione d'infinito "impressione provocata dall'intensità parossistica e fredda dei colori, la perfetta inumanità dei rapporti". Opere assai belle, spiegano a vicenda l'ordine, la geometria, il caos.

1985 (pubblicato in "Le Journal d'Egypte", 14 marzo 1985)

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