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Bruno Cantarini
Biotermica: la scultura "sensibile" di D'Addario
Alta quasi tre metri, una lastra di rame slanciata verso l'alto, appoggiata su una base anch'essa di rame ma più scura, internamente concava a bacinella, d'ottone come i sottili ed eleganti montanti che accompagnano la lastra: questa è Biotermica, ultima opera dello scultore Salvatore D'Addario: una scultura viva.
Non semplicemente "mobile", come le "macchine inutili" di Munari o i "mobiles" di Calder, o "interagente", come i quadri trasformabili di Agam, gli oggetti di Bury e Rot. Ma viva, capace cioè di vita "termica", come il nome stesso suggerisce. Biotermica infatti ha la proprietà di raffreddarsi, condensando una bianca pellicola di ghiaccio sulla sua liscia superficie, che poi sgocciolerà lentamente al suo disgelo.
Nel panorama dell'"arte programmata" degli anni Sessanta, le cui radici sono rintracciabili nelle poetiche delle avanguardie futuriste, dadaiste e costruttiviste, avevamo visto sfruttare le diverse possibilità (meccaniche, luminose, elettromagnetiche) di movimento e percezione dell'opera, consentite dalle nuove conquiste scientifiche e tecnologiche: ma all'aspetto termico certo non si era mai guardato come D'Addario ha avuto il merito non piccolo di fare: quel che è nato, insomma, è una cosa nuova. Quant'è lontana quella profetica – almeno così ci appare ora – opera della Rougena Zatkova, Acqua scorrente sotto ghiaccio e neve, una futurista composizione polimaterica del 1921! Ora il ghiaccio si forma realmente, per poi sciogliersi in acqua, goccia dopo goccia, nella piccola vasca d'ottone ai piedi del metallo cangiante.
Pensata da un anno e realizzata negli ultimi due mesi del 1989, Biotermica funziona secondo il principio del frigorifero: un gas passa attraverso l'alta lastra di rame per mezzo di una serpentina, spintovi da un compressore e un vaporizzatore, contenuti nella base. Mentre il gas circola, raffredda il metallo, che sottrae l'umidità dall'aria e la ghiaccia, la rende neve: indubbiamente uno spettacolo affascinante. E d'estate, possiamo immaginare, sarà ancora più bella, avvolta dai fumi provocati dal contrasto fra superficie gelida e aria calda!
Biotermica, vivente anima totemica che unisce idealmente cielo e terra, può narrare di una cosmogonia antica, la nascita dall'acqua di ogni vivente. Suo è ora il ciclo continuo della vita: nascita e morte, giorno e notte, inverno e primavera. Il tempo scorre sulla lastra metallica depositando pallide particelle che si agglutinano delicatamente, si addensano leggere per un qualche inatteso miracolo. Chi vuole può tracciare segni sulla bianca, fredda pagina: infanzia di neve, di giochi leggeri… E quando l'improbabile stagione s'arresta, un'altra ne subentra altrettanto lieve, fatta di mille rivoli e abbandoni.
D'Addario compie così il suo gesto di sfida verso la società delle macchine e dei consumi, di cui è pur figlio, non con un sortilegio magico od alchemico, ma rubando – come Prometeo il fuoco – la forza elettrica per creare l'opera d'arte del 2000, di cui, senza dubbio, Biotermica rappresenta il felice prototipo.
Michelangelo, lo scalpello contro il Mosè, il "Perché non parli?", sono ormai di un altro mondo…
1986 (pubblicato in "La Gazzetta di Ancona")
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